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(La serie La donna che sussurrava ai matrimoni, 2)
Quando Avery Summers scopre che il programma di aiuto ai senzatetto per cui fa volontariato sta per perdere l’edificio per un grosso sviluppatore edile, è determinata a prestare il proprio aiuto. Purtroppo deve pure destreggiarsi tra il lavoro alla panetteria, la pianificazione dell’imminente matrimonio della sua amica e un’improvvisa cascata di inviti a cena da parte del cugino della sposa, un uomo per uscire col quale normalmente farebbe i salti mortali. Peccato che le ricordi il patrigno che abbandonò lei e la madre, condannandola a un’infanzia da senzatetto.
Il bello e affascinante Jason Morgan non pare turbato dai rifiuti di Avery, e diventa un cliente regolare della panetteria dove lavora. Quando le chiede ancora di uscire, Avery risponde con una proposta che è sicura rifiuterà: accetterà se lui farà volontariato con lei per il programma di aiuto ai senzatetto. Con sua sorpresa lui acconsente, e una parte di Avery non può che esserne felice. Forse non è come quell’egoista del suo patrigno, dopo tutto.
E infatti, più tempo passano insieme più Avery si convince che in Jason ci sia di più della sua lussuosa auto sportiva e degli abiti firmati. Pare tenerci veramente ai senzatetto, e accetta pure di aiutarla nella ricerca di tunnel da tempo dimenticati dell’epoca della corsa all’oro che – dovessero esistere – potrebbero salvare il programma di aiuto. Prima del ritrovamento dei tunnel però, Avery deve fare i conti con parecchi colpi devastanti, inclusa la rivelazione che Jason lavora per quella stessa ditta che vuole radere al suolo l’edificio. Riuscirà Avery a convincere Jason a mettere il cuore davanti alla carriera? E lei stessa troverà ristoro nel perdono e nelle seconde possibilità?